Smart Land

Il Covid ci porterà verso un modello di rapporto più stretto tra aree metropolitane e territori: si ridisegneranno sì gli spazi urbani ma anche le reti, i trasporti, le piattaforme produttive, con uno spostamento del baricentro dal centro città alle periferie e ai territori.

Il modello non saranno più le megalopoli ma la prossimità di risorse fondamentali come acqua, verde, aria pulita. Andremo, almeno in Europa, verso una diminuzione delle concentrazioni preferendo una pluralità di modelli abitativi e di sviluppo. E il fenomeno non riguarderà solo le forme dell’abitare – le città infatti continueranno ad avere un ruolo importante – si tratterà di “ri-creare” un legame tra aree metropolitane e territori.

Vi sarà uno spostamento del paradigma dal concetto di smart city a quello di smart land. Non vi sarà più, al centro dell’attenzione, solo il “pieno” metropolitano ma anche il “vuoto” dei territori. Vi sarà un intreccio sempre maggiore tra la dimensione urbana e la dimensione territoriale.

Vi sarà la “riscoperta” della dimensione territoriale. Il territorio come spazio del buon vivere, della qualità della vita, della green&blue economy. Comunità operose e Umanesimo digitale.

La “voglia di comunità” è aumentata. E la Nuova Comunità, in uno Smart Land, è una comunità economica e sociale che ha nelle sue corde le riflessioni su una ripartenza adeguata ai tempi di una diversa e mutata sensibilità. I territori devono diventare “distretti sociali evoluti”, cioè spazi territoriali dove ci sono le scuole, i servizi, la sanità, tutto interconnesso. Si tratta di creare un nuovo “welfare di comunità”. Una sfida epocale.

In quest’ottica si inserisce il salto culturale che deve contraddistinguere la capacità di disegnare un nuovo equilibrio tra Città Metropolitane ed Aree Interne in un’ottica di complementarietà e non di concorrenza, salvaguardando le specificità sia delle Città Metropolitane sia delle Aree Interne, ma definendo un nuovo paradigma di “equità territoriale” con un “principio di sussidiarietà” che sia sinonimo di capacità di ascolto e di fiducia reciproca uniti in una nuova “società contemporanea”.